Il Progetto LEG-ITA

Approcci innovativi per determinare rendimento e stabilità della resa delle LEGuminose da granella nei sistemi colturali ITAliani

La coltivazione di leguminose da granella è diventata un'importante pratica agronomica negli ultimi anni. È riconosciuta come un efficace mezzo per promuovere i servizi ecosistemici e risulta indispensabile per la produzione di semi ricchi in proteine, una delle principali sfide attualmente riconosciute dall'Unione Europea e dalle istituzioni di tutto il mondo per quanto riguarda la sostenibilità e la sicurezza alimentare.

In Europa, a partire dagli anni '70, la Superficie Agricola Utilizzata (SAU) destinata alle leguminose da granella è diminuita, fatta eccezione per la soia. Per alcune leguminose come cece, fava, fagiolo, lenticchia e lupino, tale diminuzione si è arrestata intorno al 2010, probabilmente a causa dell'incremento della quota di SAU destinata all'agricoltura biologica. Le aziende biologiche sono infatti tenute ad includere leguminose per sostenere la diversificazione delle rotazioni colturali pluriennali, come prescritto dal Regolamento UE 2007/838 e dal Regolamento UE 2018/848.
Nonostante tali provvedimenti, la Superficie Agricola Utilizzata (SAU) destinata alle leguminose da granella nell’UE è attualmente inferiore al 5%, una percentuale molto limitata se confrontata con quella di altri Paesi.

Nel 2018, la Commissione Europea ha redatto un report nel quale viene dichiarato che il livello di autosufficienza nella produzione di proteine vegetali è basso, in gran parte dipendente dalla filiera industriale della soia, importata per il 90%.

In questo contesto, vari progetti di ricerca si sono focalizzati sul problema della diminuzione della produzione di leguminose da granella nell'Unione Europea, mettendo in evidenza che le motivazioni di tale declino sono intricate e distribuite lungo l'intero sistema alimentare, dall'ambito produttivo a quello del consumo.

A esclusione della soia, le leguminose da granella sono considerate colture minori, a causa della limitata estensione di superficie coltivata, della scarsa attività di selezione e miglioramento genetico, della ridotta disponibilità di dati e soprattutto del generale scarso interesse in queste colture da parte della ricerca in ambito agronomico, soprattutto in termine di elaborazione di modelli colturali e ottimizzazione delle pratiche agricole.

Diversi studi hanno messo in evidenza la scarsa coltivazione delle leguminose da granella nell’UE possa essere dovuta a vari fattori quali la bassa resa in granella e di conseguenza il limitato ritorno economico per l’agricoltore, il blocco tecnologico e la bassa stabilità temporale della resa. Aumentare la stabilità della resa delle leguminose da granella è stato identificato come il fattore chiave sia per incentivare l'introduzione delle leguminose da granella nelle rotazioni colturali, che per prevenire un’ulteriore sostituzione di queste coltivazioni dove ancora presenti.

Recentemente, una serie di evidenze scientifiche contrastanti ha invece sottolineato come il rendimento delle leguminose da granella in Nord Europa sia stabile tanto quanto quello di altre colture primaverili ampiamente diffuse come i cereali primaverile-estivi o il colza.

Al momento, la quantità di dati di resa di leguminose da granella coltivate nelle aziende agricole in Italia è molto ridotta. Per questo motivo, è necessario raccogliere quante più informazioni possibili sulla resa di queste colture in relazione alle pratiche agricole utilizzate, alla pedologia dei terreni e alle condizioni metereologiche e climatiche.

Il progetto LEG-ITA si pone quindi come obiettivo principale l'identificazione dei principali fattori che determinano la stabilità della resa di due leguminose da granella: favino (Vicia faba) e cece (Cicer arietinum). Questo obiettivo ha lo scopo di fornire supporto ai processi decisionali in ambito aziendale, sia a livello agricolo che lungo la catena di approvvigionamento.

 

Durata del Progetto

12 Ottobre 2023 - 11 Ottobre 2025